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Vedeva molto di rado il suo giovane protetto, verso il quale aveva assunto un dignitoso riserbo temperato da una mitezza quasi materna.
A questo modo passarono cinque anni, durante i quali Luigi si trasformò completamente.
Spinto da una forza segreta, ma potentissima, progredì di trionfi in trionfi; la fortuna non aveva che sorrisi per lui.
A ventotto anni occupava già un posto ragguardevole nella magistratura; era conosciuto da tutta l’alta società, era stimato e amato.
Della sua prima gioventù gli restarono gli occhi neri neri, e un fare serio, malinconico, un po’ astratto qualche volta. Non gli si conosceva nessuna amante e non lo si era mai visto a corteggiare una donna.
Ecco il segreto che il marchese Gili aveva metà scoperto, metà indovinato colla sua lunga pratica di intrighi amorosi.
E quando, tornato in sala, vide il giovinotto gravemente appoggiato allo stipite di un uscio e la baronessa dal lato opposto che faceva gli onori di casa con un contegno pieno di riserbo, lui, il vecchio scapolo, sorrise sotto i suoi baffi arricciati e fini.
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— «Tutto veh? proprio tutto!» Questa fu la tua ultima raccomandazione quando ci siamo abbracciate,