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che si accostavano di buona voglia ai Sacramenti, e istituì una dote alle fanciulle che volevano entrare in convento.
Il vecchio parroco, zio di Luigi, era morto.
Gli succedeva un prete esaltato, reduce dalle missioni, che vedeva dappertutto selvaggi da convertire, e che si era fatto della baronessa un potente ausiliario.
Ma la carità di questa donna, rigida ed acerba, tanto diversa dalla carità predicata da Cristo, non bastava a riempirle la vita. Il cuore ulcerato non vi aveva parte, e mentre dalle sue labbra cadeva fredda la parola misericordiosa del perdono, nel suo interno bolliva uno spirito di ribellione e di vendetta.
I progetti più audaci la tentavano.
Ella pensava di svelare tutto a sua nipote, di renderle Luigi odioso e riconquistarne per sè l’amore.
Ora, come una furia, voleva assalire Luigi colle minacce — ora, supplichevole e prostrata, scongiurarlo di tornare a lei.
Era decisa a tutto, fuorchè alla rassegnazione. Un amore che non vuole morire è terribile, è senza pietà.
Cristina diventava ogni giorno più intollerante; i fulvi bagliori che la gelosia suscitava nel suo cervello vi si stabilirono alla fine colla tenacità d’una idea fissa. Una lupa affamata vagolante in cerca di