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sangue forte e rigoglioso là dove c’è maggior consumo di energie.

— Sì, ma le altre città conservano ad onta di tutto la primitiva caratteristica, la imprimono ai nuovi venuti dei quali assorbono l’intelligenza e la forza piegandole a loro immagine. Guardate Parigi, guardate Londra, guardate Vienna e Berlino; chi vive nelle loro mura diventa ben presto cittadino. A Milano i provinciali restano provinciali, e ne abbiamo a torme. Udite i dialetti; ah! ma voi non potete comprenderli. È un campionario di tutte le regioni d’Italia. Essi distruggono il tipo milanese.

— Buon avviamento alla lingua universale — concluse ridendo lo straniero che forse aveva trovato irriverente il paragone fra Milano e le quattro grandi città fra cui stava la sua.

— Perchè, vedete — continuò l’altro con fuoco — io potrei rassegnarmi alla scomparsa del milanese uomo, ma la donna milanese, oh! la donna milanese chi potrà sostituirla? Chi ci darà la grazia della madamina di una volta, con quel velo nero sui capelli che nessuno vedrà mai più? Ne avete almeno udito parlare, voi, di quel velo che non era sdegnato neppure dalla gran dama? Pensate che esso sta agli sgangherati cappellacci moderni come una piccola e penetrante stella dei cieli azzurri alla fiamma scialba e sfacciata di un lampione di stagno.