Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/37


— 31 —


non bisogna alterarne una nota — riprese il giornalista.

— Mi ricordo l’impressione che ebbi da alcuni nomi di fanciulla scritti accanto ai loro lavori nella mostra delle scuole egiziane laggiù al Parco, al tempo delle Esposizioni riunite, uno fra tutti: Dulcelina Schiava. Non sentite in questo nome la poesia dell’Oriente?

— Tanto più — disse serio il signor Wilss — che lì accanto vi era la mostra della Birmania con due orecchini di vetro verde che sembravano lumini da notte e una statuetta dell’ultimo Budda morente per dissenteria. Anche questo è molto orientale.

— Wilss! — fece la signora corrugando lievemente le sopracciglia.

— Convengo — riprese don Peppino — che certi nomi fanno alle volte un effetto curioso. Io non posso tollerare la Venere dei Medici perchè ha una faccia da Carolina, e Carolina mi è un nome insopportabile.

— Ecco almeno qualche cosa di inedito! — osservò il giornalista. — Si può soggiungere che certi nomi avvantaggiano certe parentele. Eleonora Duse è magnifico; ma che effetto farebbe una Brigida Duse? E ancora: Eleonora è così bello, così pieno, che basta a se stesso. Non mi ricordo se la Venere dei Medici abbia una faccia da Carolina. So bene però che Eleonora potrebbe convenire a qualsiasi dea.