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tenne egli pure le pupille fisse in quelle del suo contemplatore finchè vedendovisi riflesso come in uno specchio prese di tal gioco grandissimo diletto e non voleva più finire.
— Tutto è nuovo per lui, — disse Ippolito: — non altrimenti il primo uomo dovette guardare le origini del mondo. Ogni bambino che nasce è un mondo che ricomincia.
Lilia assentì chinando la fronte soave sulla quale tuttavia Ippolito credette di scorgere un segno di stanchezza. E stanco era il movimento della sua bella mano protesa a sorreggere il bambino. Con stupore, tenerezza e malinconia insieme Ippolito vide una ruga, una piccolissima ruga sul volto amato... Perchè? Quale lagrima vi si nascondeva, quale dolore che egli ignorava? Era veramente sua quella donna? La conosceva egli? La possedeva tutta? O non era la straniera incontrata per un momento appena sul suo cammino?
Il suo amore entrava in una fase di inquietudine e di dubbi facendosi più ardente e più tormentoso. Da quella notte in cui, sospesi sopra l’abisso del lago, uniti nel brivido della morte e della voluttà avevano compreso che non si poteva andare più oltre, essi erano rimasti come chiusi nella sfera della passione e nella impossibilità di crescere la fiamma dei loro cuori ruggiva impotente. Dopo di avere baciato il