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opinione sullo straniero non era ancora formata, o forse lo preoccupava maggiormente una fragola che teneva con due dita e che infatti passò, appena appena, per l’orlo della sua boccuccia. Dopo qualche istante sollevando ancora gli occhi chiari in volto a Ippolito pronunciò distintamente questa sillaba:
— Ni.
«Ni?.... Ecco una parola che deve avere un valore grandissimo», pensò Ippolito: «ma che vorrà mai dire?»
In quel mentre una giovanissima donna se ne veniva correndo dalla casa in fondo al viale e il bambino pronunciò ancora: «Mamma».
— La presentazione è fatta! — esclamò Ippolito sorridendo alla nuova venuta: — Che caro bambino! — Improvvisamente si ricordò di avere veduto altrove quella fronte prominente e quei capelli color di rame pallido, ma dove? Al momento non seppe rammentarlo, solo più tardi gli venne in mente il piccolo Gesù che sta in braccio ad una Madonna di Guido Reni in una chiesa di Bologna.
La donna se lo prese tosto in braccio baciandolo e domandandogli se aveva salutato il signore.
— Per verità qualche cosa mi ha detto, ma non sono sicuro di avere compreso. Disse Ni.
— Oh! sempre. È il nome che si è dato lui