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tenerezza gli faceva groppo in gola suscitandogli l’immagine dell’affetto materno che non aveva provato mai, e gli sorgeva in petto una calma, una sicurezza nuova, come se quell’amore dovesse proteggerlo e difenderlo contro ogni sciagura. In altri momenti parlando e scherzando insieme si illudeva di averla sempre conosciuta e che fosse per lui un’amica, una sorella, una gaia compagna a cui poter confidare ogni segreto pensiero; e gli appariva pure talvolta nell’aspetto di una meravigliosa principessa la quale, corteggiata da mille e mille sudditi, li ingannasse tutti per venire incognita a recargli i suoi baci.
Ma tutti questi amori si fondevano in uno solo, potente, irresistibile. Quando, stretto fra le sue braccia, sentiva di essere riamato così, e nella flessibilità di quel corpo di giunco, attraverso l’urto della materia coglieva l’abbandono completo dell’anima, il ruggito dell’uomo che primo conobbe il divino mistero scuoteva il suo petto di giovine.
Le metamorfosi di Lilia, i molteplici aspetti della sua femminilità e della sua intelligenza facevano trovare sempre breve il tempo trascorso presso a lei. Dopo lunghe ore d’amore Ippolito aveva l’impressione di non averle dimostrato nemmeno la più piccola parte della sua passione, di quella passione strana, ardente, assor-