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sui libri stampati per non comprendere mai nulla della vita.

— Sarebbe a dire? — balbettò Remo.

— Dico che un giovanotto non svapora così da un momento all’altro senza che ci sia di mezzo una donna. Non l’avete ancora capita? Era Lei!

Ma non contenta di vincere, Rosalba volle aggiungere il calcio dell’asino e disse col suo accento più spregiativo:

— Il vampiro!!

— Oh! vampiro poi no — protestò lo spirito cavalleresco di Remo: — è troppo bella.

XIII.

Ore felici.

Lilia aveva detto a don Peppino: «Vendetemi, affittatemi o prestatemi quella vostra vecchia casa in fondo al lago: mi occorre subito». Don Peppino aveva risposto inchinandosi alla signora col garbo di un paladino antico: «È a vostra disposizione». E fu così che pochi giorni dopo questo contratto punto difficile Lilia e Ippolito prendevano posto sul battello a vapore