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le esigenze della sua vita, fa sì che vediamo brillare, anche offuscate di qualche macchia, le faccette del diamante originario.
— «La perla nelle macerie».
— Fate conto, quantunque non vorrei lasciarvi l’impressione di macerie soverchie intorno alla mia amica. No, il paragone non va. Direi piuttosto una perla mal legata, fuori di posto.
Comprese di aver detto troppo o troppo poco. Gettò via il sigaro con un movimento, brusco e soggiunse:
— Vi annoio?
— Come potrebbe un romanziere, un poeta dite voi, annoiarsi nelle cose dell’anima? Vi faccio grazia dell’interesse che mi destate personalmente, ma con tutta franchezza vi dirò che io viaggio alla maniera di Yorik, per conoscere gli uomini e le loro passioni.
Il giornalista, alla luce di un fanale, consultò il suo cronometro.
— Cinque minuti ancora. Probabilmente noi non ci troveremo mai più insieme così, ed oggi aggiungendo un foglio alle vostre note scriverete: «A Milano, in una bella sera d’inverno, passeggiando sul vecchio Corso di Porta Renza, l’amico X mi parlò dell’amore e della donna...». I commenti ve li abbandono.
— Volete dirmi almeno se pensando a voi potrò credervi felice?