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— Voi non le avete viste queste cose.
— No; ma le udii narrare tante e tante volte in famiglia, vidi le coccarde che mia madre conservava gelosamente, udii i racconti delle eroiche imprese e, sapete, la fantasia galoppa. Appartengo per mia disgrazia ad una generazione di intermezzo. Non sono abbastanza vecchio per rifuggire dagli ideali presenti, eppure non so svincolarmi dal sogno glorioso che fecero i miei padri. Triste è il vivere fra due età!
Un lungo silenzio chiuse queste parole e, tacendo, ognuno dei due interlocutori venne a seguire per proprio conto un ordine di idee affatto svincolate da quelle del compagno. Lo straniero pensava al suo paese; gli venne in mente sopra tutto con acutezza straordinaria di rimpianto una sera di inverno, un vero inverno nordico con quindici gradi sotto zero, e la corsa che egli aveva fatto, coll’ali ai piedi, verso una finestra fiocamente illuminata... In quel momento il giornalista emise un sospiro.
— Perdonatemi.
— Che mai?
— La mia indiscrezione.
— Ma non la vedo.
— Mi avete detto che siete aspettato. Se è una donna... non vorrei disturbarvi.
— Si tratta di una donna, ma non di un convegno amoroso. Cade il compleanno di una cara