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mettevano poco di buono. Le vie della Provvidenza sono infinite e non conviene disperare del giorno finchè è sera.
Ma che cosa aveva Rosalba da socchiudere ad ogni dieci minuti l’uscio della camera cacciando dentro quella sua testa da nottola?
— Rosalba, volete qualche cosa?
— Nulla. Guardavo se avete finito.
— Vi occorre che finisca dunque?
— No. Guardavo per guardare.
Alla buon’ora — pensò Remo. — L’occupazione è senza conseguenze. — E continuò a scegliere, ad annotare, ad ammucchiare foglietti senza preoccuparsi se l’uscio cigolasse o no. Quando credette di aver tutto in ordine asciugò diligentemente la penna, la depose attraverso al calamaio d’osso e si levò in piedi.
Così, senza accorgersene, aveva fatto venire le due e mezzo. Diede un’occhiata fuori della finestra ai mandorli che tremolavano al soffio della brezza e decise di muovere due passi prima del desinare.
Quando ebbe appena varcato l’uscio della cucina, il solo che desse adito alla casa, Rosalba gli corse dietro:
— Ricordatevi che è domenica e che si pranza prima degli altri giorni.
— Va bene, lo so.
— Non fatevi attendere, chè Romolo brontola.