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e soggiungendo subito con galanteria: — Potrebbe essere diversamente intorno a voi?
— Non gli credete — saltò su il giornalista: — si trattava di amore nell’arte.
— Di amore applicato all’industria.
— Alla coltivazione dei baccelli.
— All’istruzione dei pappagalli.
— Volete finirla di dire sciocchezze? Di amore ve n’è uno solo. Anche quando l’artista se ne impossessa e crea con esso il capolavoro, noi crediamo di ammirare il genio ed ammiriamo ancora l’amore.
— Bravissima! — gridò don Peppino.
Ella volse i begli occhi verso Ippolito quasi chiedendo la sua approvazione. Il giovine disse:
— Donizetti da lei citato poco fa potrebbe essere una prova luminosa del suo asserto. Il temperamento amoroso ha dato a tutta l’opera di questo maestro una penetrazione di sentimento che è difficile riscontrare in altri, se non forse in Bellini.
Lilia interruppe.
— E sappiamo che da uno strazio d’amore nacque la Favorita!
I tre facevano spallucce.
— Non v’ha dubbio — rispose don Peppino — che ciò che manca alla maggior parte dei compositori moderni quando vogliono affrontare il lavoro drammatico, è appunto questo fuoco con-