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— È il Seminario, fondato da Carlo Borromeo. Ha un bel cortile interno.
— Queste cariatidi risentono il loro tempo.
— È vero. Per quanto incaricate di rappresentare la Pietà e la Religione, il loro aspetto è molto profano. Quell’altro palazzo, a destra, col frontone a triangolo, potrebbe narrare i fasti dell’epoca napoleonica. Da quel parapetto di marmo Giuseppina volse in giro gli occhi seducenti avvezzi alle conquiste... Guardate da quest’altra parte: in quella casa modesta ebbe il suo epilogo un amore che venne consacrato nelle pagine ardenti di un romanzo.... E qui, vedete l’impronta di un obice nello stipite della porta? Fu nel quarant’otto...
Evocate nel silenzio della notte le cose riprendevano l’anima antica. E veramente là, in quell’ampio Corso segregato dal movimento cittadino, dove non mettono capo nè affari, nè industrie, nè piaceri, dove i nuovi venuti non scelgono la loro abitazione, dove scarsi si aprono i negozi o raramente di sera si avventura qualcuno, là, alla vecchia Porta Renza, ribattezzata in Porta Venezia, il milanese ligio alle tradizioni si sentiva nella sua Milano.
Una nebbiolina leggiera venendo su dal Naviglio e unendosi alla umidità dei giardini gli dava quella sensazione profonda, di una dolcezza voluttuosa, di una intimità penetrante, che