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— La Spagna è il paese dell’amore.

— Esempio don Juan, infatti.

— L’uno completa l’altro, signori, hanno ragione entrambi.

Don Peppino continuò il dialogo sottovoce col giornalista:

— Avete osservato che Lilia questa sera ha gli occhi delle grandi battaglie?

— Cioè?

— Quegli occhi languidi che segnano sempre una data nella sua vita; io li chiamo: ses yeux couchés... Riflettete come certe cose si dicono meglio in francese: ses yeux couchés, convenite, è tutt’altra cosa che a dire: i suoi occhi coricati.

Il giornalista parve gustare mediocremente la confidenza e con una voce che fischiò attraverso i denti chiusi soggiunse:

— Vi concedo tutta l’ammirazione che volete per le vostre sottigliezze glottologiche, ma a proposito di chi dite ciò? Non certo...

— Oh! non per essi, no. Conosco abbastanza Lilia per tenermi sicuro che ella qualifica i signori Guy, Gontrand e Gaston collo stesso aggettivo da essi regalato al mite Josè; non capisco neppure perchè li abbia ricevuti, se non forse per far piacere a qualche vecchio amico, ma se ne sbarazzerà presto, ve lo garantisco.

— E chi allora? — insistette, l’antico geloso.