Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/103


— 97 —

indiscreta mi suggerisce questa ricerca. Potrei a rigor di termine ignorare per sempre la sua essenza terrena, pago della spirituale felicità che mi arrecano le sue lettere; ma se per un caso che è già accaduto o per altri che potrebbero accadere si rompe il filo della nostra corrispondenza, che cosa faccio io per rintracciarla? È uno stato di inferiorità che mi umilia, riducendomi all’impotenza di agire proprio nel momento in cui vorrei provarle tutto il mio attaccamento. Ella mi comprende, nevvero? Sarei desolato di essere frainteso o di recarle la benchè menoma contrarietà, ma non apprezzerei al suo giusto valore il tesoro della di lei benevolenza se non provassi così acuto e torturante il timore di perderla.

Fortunata Riviera! Si vede che le mie descrizioni non l’hanno invogliata a visitare le bellezze di Bergamo, dove pure l’aria è balsamica e in questi giorni deliziosa di effluvii primaverili. Non più nella cappella Colleoni ma sugli spalti delle mura, sotto la pioggia odorosa dei fiori dei castani d’India, io penso a lei ora; i grappoli che stanno ancora sospesi ai rami nella loro forma graziosa di candelabri sembrano illuminare di una luce ideale la danza errabonda delle mie visioni.

Le bacio le mani devotamente.

Ippolito.