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Una giovinezza del secolo XIX 35

prima dell'incanalamento delle pioggie le scaricavano sulla via e un grande piacere mio era di stare a vedere le colonne d'acqua che uscivano da quelle forme fantastiche battendo il lastrico con un rumore di cascata.

Dolci ore passavo nel salottino accanto allo studio del nonno, dove la zia Carolina lavorava insegnandomi certe canzonette francesi da lei imparate nel collegio di Madama Garnier.

          Arlequin tient sa boutique
          Sur les marches d'un palais
          Il enseigne la musique
          À tous ses petits valets:
          À monsieur Pol, à monsieur Li
          À monsieur Chi, à monsieur Nel
          À monsieur Polichinel!

Guardavo anche con interesse la vecchia Teresa incantucciata dentro il vano di un uscio, sotto il portico, ad agucchiare indefessa intorno ai bucati trimestrali della famiglia e il piccolo Toni sotto il fico a spazzolare energicamente le scarpe del nonno e la lunga Francesca (quanto era lontano il mio viso dal suo) che sciacquava, piatti in una vasca di nitido marmo fra quattro pareti fitte di rame di cui ogni oggetto splendeva come un sole. Io andavo dall'una all'altra di queste persone