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Una giovinezza del secolo XIX | 29 |
egli è il sacerdote laico dell'umanità che sorge. Il destino di molti uomini, come ruscello avvelenato alla fonte, si guasta e si corrompe, sui banchi della scuola; molti dotati delle migliori attitudini per lo studio se ne svogliarono in causa della cretineria dell'insegnamento scolastico.
Io a scuola non mi ci potevo vedere; preferivo di gran lunga le sgridate di mia madre e il desiderio di finirla con quella oppressione degli studi era tanto che su tutti i miei quaderni scrissi questo ammonimento a me stessa: "Ricordati, se mai un giorno venissi a rimpiangere la scuola, che ne hai tu desiderata ardentemente la liberazione". Ma quel giorno non venne mai.
Oh! soavissimi autunni lontani, quando chiusi tutti i libri e dato un fervido addio alla scuola andavo a passare le vacanze dai miei nonni materni, a Caravaggio, che nel trasporto della mia gioia chiamavo Caro‐viaggio. Tutto era letizia per me in quella casa benedetta; le carezze della nonna, la soave indulgenza della zia Carolina, lo sguardo benevolo del nonno che mi poneva la mano sulla testa per assicurarsi che i capelli crescevano. E li rivedo tutti e tre in certe loro particolari attitudini. Il nonno, quando al calar del giorno