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Una giovinezza del secolo XIX 11

le glorie d’amore; tuttavia ognuno di noi ricorderà i momenti e le ore di vera gioia passate sulle pagine dell’autore prediletto, vale a dire colui che ha maggiori affinità colla nostra psiche, che meglio intende le nostre passioni e i nostri dolori. Vi è qualcuno, che leggendo quel mirabile canto d’amore che è la Nuit d’octobre del De Musset, rivive talmente se stesso, da sentire cadere sul proprio cuore i conforti della Musa al Poeta; ripetere quei versi in certi momenti è aver vicino un fratello, è posare la fronte su un cuore che ci comprende. E vi è chi in alcune pagine delle Confessioni di S. Agostino si trova portato in alto dal profondo senso di umanità che vi domina, quasi preso per mano dal grande santo, che conosceva così bene le passioni degli uomini, e guidato da lui verso sentieri di perfezione.

In seguito a simili esempi è arduo ritornare al mio modesto Io e tuttavia non mi sento sbigottita. Penso quante volte i miei buoni lettori desiderarono conoscermi, e quante volte mi chiesero dove sono nata e chi mi istruì e come mi venne l’idea di scrivere e tante altre cose. Ebbene, eccomi sono qui! Molti, purtroppo, troveranno una Neera diversa da quella, che il bel nome classico e la loro stessa fantasia, potrebbe aver suscitato;