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Una giovinezza del secolo XIX 7

zioni importanti, fatti o avventure che possano interessare il pubblico non parlerà che di se stessa; dunque un libro egoista e noioso.

Piego il capo al noioso e confermo l’egoista. Ma che vuol dire egoista? Se si considera che ognuno di noi fa, potendo, esattamente quello che vuole, cioè quanto gli consentono i suoi mezzi il suo temperamento e il suo desiderio, dobbiamo riconoscere che l’uomo dal portafogli sempre aperto alle miserie del prossimo, la signora che occupa il suo tempo a scendere e salire le scale del povero, a soccorrere l’ammalato, sono altruisti nel senso che la natura del loro soddisfacimento assume direttamente la forma del bene che procura agli altri; ma non lo sono più dell’artista, del poeta, del pensatore, i quali vuotano la propria anima, dando ad altre, che ne mancano, il beneficio del calore, della luce e dove quelli profondono denaro, pazienza, operosità, questi nella solitudine della meditazione, nella intensità del sentire, nella divina sofferenza del pensiero struggono i propri nervi e il proprio sangue. Pensiamo che milioni di uomini conducono una esistenza al di sopra del bruto solo perchè poche centinaia di grandi anime agitano continuamente dinanzi a loro la fiaccola dell’ideale. Oh! i santi egoisti!