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Una giovinezza del secolo XIX |
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nè grosse nè piccole, intelligenti o meno. Ho pensato qualche volta che se fossi obbligata, pena la vita, a tenere in casa una bestiolina metterei un pesce in un boccale di vetro sul mobile più alto del mio appartamento. Questo per dimostrare la mia avversione al genere. Tuttavia mi è accaduto infinite volte di rinunciare a sedermi in un posto che mi faceva comodo, perchè vi si era già insediato un gatto o un cane che la mia sola sensibilità mi impediva di smuovere, non il mio amore; e vedevo invece, chi dell’amore per le bestie si faceva vanto, cacciarnelo allegramente con una pedata. Comprendo la delicatezza di Maometto che tagliò la manica della propria zimarra, anzichè disturbare il suo gatto prediletto che vi si era addormentato sopra; ma si trattava del gatto prediletto e il fondatore dell’Islamismo aveva senza dubbio molte zimarre. Io fui prossima a svenire una volta che, scolara disattenta, sforbiciavo nell’aria con un bel paio di cesoie nuove e una imprudente libellula, entrata dal giardino per la finestra aperta, guizzò fra le due lame così repentinamente che, prima ancora di vederla, sentii nelle mie dita il crac del corpicciolo tagliato in mezzo. Positivamente venni meno; e ricordo che essendo in piedi dovetti appoggiarmi al muro per non cadere. Ricordo anche che le mie compagne