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Una giovinezza del secolo XIX 241


Una casa in stil novo, in stile liberty? E ciò a Caravaggio!

Una malinconia sottile si impossessò del mio spirito; mi sentii straniera, atomo disperso di una generazione lontana. Il senso della morte non mi era mai apparso così generale e profondo negli uomini, nelle cose, nel pensiero, nel sentimento. Ma quando la vidi, essa, l’arca santa dei miei anni migliori, la casa benedetta dei miei nonni, non ebbi più alcun pensiero, nè di morte, nè di vita. Dovetti appoggiarmi alla casa di contro, perchè mi si piegavano i ginocchi, e di là guardai attraverso le palpebre umide, le sei finestre della bella facciata semplice e la finestretta dell’ammezzato dove la zia Carolina mi insegnava:

"Arlequin tient sa boutique".


Vedevo pure di scorcio la chiesetta di S. Giovanni dove mio padre e mia madre si erano sposati, e una grande tenerezza mi disfaceva il cuore. A passi guardinghi, come se stessi per commettere un delitto, traversai la strada e mi avvicinai alla porta. Era chiusa. Trattenendo il respiro mi posi in ascolto. Nessuna voce, nessun rumore. Tremavo in tutte le vene. Quel piccolo ordigno di ferro sul