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Una giovinezza del secolo XIX |
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senza eccezionalità di mente, senza bellezza assoluta, senza ambizione di dominio, per la sua sola grazia, per la luce della sua anima, traesse a sè tutti i cuori. Opera profonda di politica compresa con geniale intuizione del momento, vero trionfo di femminilità regale accanto ai trionfi del re guerriero. L’Italia non deve dimenticare quanto contribuì Margherita di Savoia a rendere cordiali i legami fra reggia e popolo. Dopo il delitto di Monza non venne quasi più a Milano. La incontrai poco tempo appresso in una via solitaria della Roma moderna. Nella carrozza abbrunata che avanzava lentamente, una forma indistinta si intravedeva appena sotto il fittissimo velo di lutto; celato il dolce sguardo tra d’aquila e di colomba; assente il sorriso che aveva dominato le folle; ermeticamente chiuso il bel volto sul mistero della sua luce. Pure attraverso un movimento quasi impercettibile del velo riconobbi la linea elegante del suo saluto, quel chinare del capo così grazioso, come non vidi in altra donna mai. L’ultima visione che me ne era rimasta portava la data inaugurante la prima Esposizione di belle Arti in Venezia, dove Ella apparve nella maturità della sua avvenenza, circonfusa ancora dal duplice fascino femminile e regale che la faceva sovrana per di-