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218 Una giovinezza del secolo XIX


dame nei quattro diversi costumi di regina di cuori, regina di quadri, regina di fiori, regina di picche, e i quattro re in costumi analoghi. C’era una Notte impressionante di brividi e di mistero; un Fuoco da far desiderar il supplizio di Savonarola ecc. ecc. Il colmo del successo fu l’entrata nella gran sala del ballo di due elegantissime slitte russe nelle quali stavano adagiate, in nivee vesti e pelliccie d’ermellino, due delle più belle signore della nostra aristocrazia. Il mattino appresso, rimestando sul fuoco il latte della mia colazione, ripensavo a tutti quegli splendori sembrandomi che il mondo fosse più bello quando le vecchie fatine regalavano alle piccole Cenerentole la nocciuola coll’abito di stelle per assistere alla festa del Principe. Tutto quel fermento di vita, che aveva portato seco la liberazione del giogo austriaco, pulsava intorno a me. Era il risveglio di una città che, oppressa da secoli, si riscuote con un prepotente bisogno di gioia, e i rapporti della vita cittadina, allora più intimi e più ristretti, me ne lasciavano giungere l’eco tentatrice. Erano le feste, erano i corsi sul bastione di porta orientale animati dalla presenza dell’aristocrazia che vi concorreva con bellissimi equipaggi; i ricchi borghesi facevano altrettanto, e chi non poteva andare in