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Una giovinezza del secolo XIX | 201 |
viaggio di nozze, collocai fra questi il mio lavoro di calza.
Un articolo di Matilde Serao per la morte di Vittoria Aganoor, incomincia con queste parole rievocatrici della propria felice gioventù: "O inobliabili, o inobliati giorni di nostra gioventù in cui fremeva ed ardeva, nella nostra anima nuova, non una immensa speranza, ma un’immensa certezza! O primavera della nostra età, in cui nulla ancora sapevamo esprimere, ma tutto sapevamo comprendere; o primavera del nostro spirito, in cui potevamo soddisfare la nostra gaia fame intellettuale e placare la nostra sete inestinguibile intellettuale, al nutrimento più saporoso e alle sorgenti più cristalline! Sapete, allora, come vivevamo in Napoli? In continuo contatto spirituale con Francesco de Sanctis e con Ruggero Bonghi, di cui ogni pensiero e ogni parola erano nostro soave e forte pascolo; in continuo contatto con giovani già fervidi di talento e di dottrina come Giorgio Arcoleo, come Giustino Fortunato; in quotidiano contatto con pubblicisti come Rocco de Zerbi e Martino Cafiero. Conferenze, discorsi, articoli, volumi, giornali, in tutto ciò palpitava di una vita indicibile l’anima nostra, estatica, attraversata da violenti