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Una giovinezza del secolo XIX | 183 |
stenza quella specie di corazza che mi permetteva di rimanere impassibile e ferma, quantunque non indifferente, nella mia solitudine e perchè certi stati di accasciamento, di avvilimento, di prostrazione morale io non li ho provati mai. Ho pensato tante volte in qual modo mi si potrebbe avvilire ed ho concluso che nessuno lo potrà perchè non mi sono mai avvilita io stessa. Posso ingannarmi, ma credo che difetti e qualità procedano in gruppi e chi ha una qualità ha pure la qualità sorella e lo stesso dicasi dei difetti. La mia unilateralità, chiamata qualche volta egoismo, faceva il paio colla mia pretesa aristocrazia, un sentimento tutto ideale che meglio delle parole spiegano le perle della mia nonna. La mia nonna materna aveva tre collane di perle delle quali, per disgrazie della mia famiglia, non una sola giunse fino a me. Ebbene, io non mi fregerei a nessun patto di uno stemma comperato, ma le tre collane di perle della mia nonna me le sono sentite tutta la vita intorno al collo.
Non ho ancora finito di enumerare le doti negative delle quali ero provvista per brillare in società. Erano tante e tante, che probabilmente ne dimenticherò qualcuna, e qualcuna anche può