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un codice dei doveri dell’uomo del quale possono alla lunga cambiare i nomi, non l’essenza vitale. La borghesia, raccogliendo il potere sfuggito alla classe aristocratica, fece suo l’obbligo e, se volle vincere, dovette ripristinare in tutto il loro vigore le virtù dell’avversario, traversando fiumi di sangue, perchè il dovere, la famiglia, la Patria, tornassero a splendere fra le idealità umane. Ed è giusto riconoscere i meriti della borghesia in un tempo in cui il senso di questa parola è stato svisato e corrotto per farne arma sleale di combattimento. Ognuno di noi che abbia la fortuna di una tradizione risalga il corso degli anni e saluti con rispetto, con riconoscenza, la memoria dei precursori che primi scrissero sullo stemma simbolico della loro famiglia la parola = dovere = che nel probo esercizio delle loro cariche, custodirono religiosamente quel tesoro di fede che donò all’Italia gli uomini del suo risorgimento. La tradizione, questa specie di sanità morale che imprime un passato dolcemente radioso alle generazioni uscite dal suo grembo, non è un sentimento fittizio ideato per il vantaggio di una casta; noi la vediamo continuata in certe famiglie di montanari, di semplici contadini vissuti lungi dai centri corruttori; tradizione rudimentale di ricordi, di abitudini, di pen-