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124 Una giovinezza del secolo XIX


ligenza inoltrava per vie maestre completamente buie colla sola guida dei due fanali, che gettavano fra le ruote un scialbo raggio giallastro.

Durava ancora il ricordo degli assalti briganteschi alla diligenza e la zia Margherita, che non conosceva paura, dilungavasi volontieri a narrare le gesta del celebre Strigelli, intorno al quale aleggiava una romantica leggenda di amore infelice propria a concigliargli la benevolenza del sesso gentile; si diceva anche che egli spingesse la cortesia fino a munirsi nelle sue aggressioni di acqua di Colonia, per soccorrere le signore che si fossero spaventate. Siccome però non tutti i briganti somigliavano a Strigelli e fosche storie correvano di non lontani assalti alla diligenza stessa in cui eravamo, non potevo impedire alla mia immaginazione di pensarci, e per un gruppo d’alberi, per un rialzo improvviso di terreno, trasalire quasi vi fosse nascosto un agguato. E lunga una notte intera trascorsa in un cassone buio insieme a compagni di viaggio dei quali non si è ancor vista la faccia. Si tentava di indovinare qualche cosa in un gesto, in una parola; qualcuno buttato in un angolo come un fagotto non si muoveva durante tutto il tragitto; qualche altro russava. C’erano invariabilmente delle donne che soffrivano