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— Al contrario! Timoteo, bada a non lasciarlo bollire troppo.

Timoteo, si capisce, era il servitore; un contadino rugoso, bruciato dal sole, in manica di camicia, con due bretelle di cotone rosse e verdi, piedi nudi e cappello in testa.

— Intanto vuoi venire a dare un’occhiata al mio giardino? Non c’è altroché un po’ di verde — dei fagioli — io vado matto per i fagioli — utile dolci. I fagioli sono belli a vedersi, hanno un fiore graziosissimo, si prestano volontieri a far ombra, e in fine allietano la mensa; ih! ih! il fagiolo è una pianta economica, è un servitore a doppio uso.

Con che cuore — ve lo lascio immaginare — Giulia seguì il suo tutore, che spietatamente egoista, come tutti i vecchi, volle mostrarle ad una ad una le sue pianticelle.

— Fagiolo phaseolus, della famiglia delle leguminose, oriundo delle regioni intertropicali; conta più di cinquanta specie. Guarda qui, questo che incomincia a metter fuori i suoi piccoli fiorellini bianchi, è il phaseolus lunatus del Bengala, quest’altro è il phaseolus vaxillatus delle Antille e dell’Avana; ecco il semierectus dell’America del sud, a fiori rossi.

Giulia era sulle spine; il tutore impavido continuò:

— Qui poi vi è una famiglia a parte della specie