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leggiadre donnette, che s’erano, a quanto pare, assunto l’incarico di mostrargli la topografia della città — nè la monotonia era a temersi, perchè seguendo il precetto antico variata placent, la bionda e la nera si alternavano, lasciando posto anche per la castana e la rossiccia.» Eh! signor nipote, cosa dice?

— Ma non dico nulla, aspetto la fine.

— La fine ce la metto io, concludendo che a Parigi facevi il discolo e il libertino, dimentico di tua moglie e dei sacri doveri della fedeltà.

— Ecco, caro zio, cosa vuol dire l’immaginazione! È una bella dote per i poeti, per i romanzieri, sopratutto per gli autori drammatici, ma gli zii in genere dovrebbero averne pochissima. Cos’è infatti l’immaginazione?...

— Alto là — interruppe questa volta il signor Prospero — tu mi vuoi entrare in una dissertazione metafisica che ci condurrebbe a cento miglia dall’argomento; stiamo in carreggiata, signor diplomatico, e rispondi nettamente alla domanda; tu a Parigi, frequentavi molte donne?

Olimpio messo al muro non si si sgomentò nè punto nè poco; alzò in volto al signor Prospero i suoi limpidi occhi azzurri, e rispose a voce lenta e sicura:

— Sì.

Fece una pausa per lasciare che l’effetto del suo san-