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VII.
Il viaggio dei due sposi attraverso l’Italia si compì in cinque settimane.
Giulia, stordita dalle ferrovie, dagli alberghi, dai musei, dalle pinacoteche, dalle chiese, dai monumenti sospirava un po’ di quiete.
Tornò a Milano (vi ho già detto che i miei personaggi sono milanesi? sì — allora scusate) tornò dunque a Milano piena la testa di arcate e di colonne e il baule di regali.
Ella non disse a nessuno che la prima notte di matrimonio l’aveva fatta sola sola in un albergo di Venezia — erano già passate tante notti da quella prima! e tanti compensi! Olimpio era galante se non affettuoso.
Giulia mostrò tutte le compere e i doni avuti con un orgoglio infantile, come se profondere il denaro fosse stato un sacrificio per Olimpio.