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— Parla piano, Zanze, tutti ti guardano.
— Mi guardano forse colle orecchie? Ma vedi un po’ questi piatti, somigliano come due goccie d acqua ai nostri; è questo coltello!... sta a vedere che non taglia.
— Più adagio, Zanze.
— Un buco nel tovagliolo!
— Hai il cappello di traverso, mi pare, disse il marito per cambiare discorso; e fu una trovata felicissima, poichè la grassa signora sollevò subito le sue braccia rosse cariche di braccialetti verso la piramide delle rose.
— A destra o a sinistra?
— A sinistra, così, lo hai tirato abbastanza; non ho ancora veduto in Venezia un cappello come il tuo.
— Lo credo bene; cosa hanno di bello queste veneziane? E un altro buco! Se Giovanna mi portasse in tavola un tovagliolo come questo....
— Piano, Zanze! piano.
Giulia si divertiva un mondo.
— Dobbiamo andare? disse Olimpio.
— Aspetta ancora un poco. C’è quella grassa signora sepolta sotto le rose, che mi fa l’effetto di essere a teatro quando si rappresenta una farsa tutta da ridere.
Olimpio accese un sigaretto.
In quel mentre un giovinetto bruno, con una faccia da spiritato entrò, lasciando sbattere l’uscio, e venne