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E perchè dunque lo si amava?
E perchè si pecca? Perchè si ubbriaca? Perchè a voler contemplare la luna in una fredda notte d’autunno ci acquistiamo una polmonite?
Eh! signora mia, se la ragione e il cervello umano fossero fratelli!
La gondola si avvicinava alla piazzetta.
Parole sommesse, interrotte; lunghi sospiri e baci; giuramenti, promesse si alternavano all’ombra del felze, e l’auretta del mattino li sperdeva sull’ampia, lucida superficie della laguna.
— Addio dunque! l’ora del doloroso addio è pur giunta, Olimpio!
— Doloroso, ma non ultimo.
Maria lo guardò fissamente e scuotendo il capo mormorò:
— Non ci vedremo più!
Olimpio non trovò la replica: la barchetta era alla riva. Maria colle lagrime agli occhi e i singhiozzi alla gola gli strinse rapidamente la mano, e saltando a terra disparve nei viottoli intricati di Merceria.
«Non ci vedremo più» furono le ultime parole pronunciate da quei due.
Quando Olimpio entrò nella sua camera all’albergo Belle-vue, Giulia, coricata nel letto, dormiva il il sonno dei quindici anni, ma il suo volto pallido,