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— Oh! Signore, è possibile stare attorno fino alla mezzanotte?
Una vera inquietudine si impadronì della poveretta, che balzò in mezzo alla camera, e gettato sulle spalle il vestito senza allacciarlo corse all’uscio.
All’uscio? perchè?
Giulia non aveva riflettuto. Da quella porta ella aspettava la felicità, da quella porta Olimpio doveva entrare — l’aperse smaniosa.
Il corritojo era quasi all’oscuro; in fondo, un vacillante lumicino spargeva ombre incerte e fantastiche sulle pareti.
Passò un servitore dell’albergo.
— Avete visto mio marito?
Una moglie che chiede conto di suo marito — a mezzanotte — sull’uscio della propria camera! E con quella voce tremante, con quello smarrimento negli occhi! Certo al cameriere, non era mai capitato nulla di simile.
Rispose che l’aveva veduto uscire, e che appena tornato si farebbe premura di avvertirlo che la signora lo aspettava.
Giulia comprese tutto il ridicolo della sua posizione — lo comprese, ma non se ne rese conto — aveva quindici anni!
Rinchiuse l’uscio, cadde su una sedia e ruppe in uno scoppio di pianto.