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XXVIII.

Noi non terremo dietro al funerale dei due amici che l’amore aveva inimicato e che la morte ricongiunse nell’eterno oblio.

Non ci occuperemo neppure del nuovo amante della contessa, perchè è intorno a Giulia che si stringono i nodi di tutto questo romanzo ed è lei che deve darci lo scioglimento.

Passati alcuni giorni, calmato il primo impeto del dolore che — siamo ragionevoli — non poteva essere disperato, ella era immersa in una placida malinconia; e un po’ per delicatezza, un po’ per trovarsi libera scendeva raramente dalla signora Chiara. Ma una sera ricomparve nel salotto verde — e l’ottima signora la volle soffocare sotto le carezze. L’avvocato non c’era; sua sorella che stava ideando un tappeto all’uncinetto mise le lane da una parte e facendo sedere Giulia al suo fianco le annunciò che aveva gran cose a dirle.