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XXVII.
In casa della signora Chiara la vita scorreva placidissima e serena fra le gioje tranquille dell’amicizia.
Giulia scendeva sovente e rallegrava colla sua gioventù la solitudine dei due fratelli.
Pompeo si era umanizzato — poco è vero — ma sorrideva qualche volta e — al dire di sua sorella — aveva l’occhio più vivo.
La signora Chiara osservava appunto questi miglioramenti, una mattina, mentre l’avvocato leggeva accanto alla finestra il giornale quotidiano — ed ella, con una foglia di insalata fra due dita rinnovava la provvigione de’ suoi canerini.
— Pompeo, tu stai bene?
— Ma sto sempre bene, cara.
— Ora più del solito, mi pare.
— Ebbene, sarai contenta.