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Chi mai poteva prendersi tanto interesse per la povera tradita? Ella non conosceva nessuno; per quanto pensasse non le venne fatto di trovare un’ipotesi accettabile.
Il timbro postale, mezzo cancellato, diceva la provenienza di Milano; del rimanente nessun indizio e la scrittura affatto ignota.
Senza rendersi ragione della causa, e non potendo attribuirla al momentaneo vantaggio che le recava l’annunciato sbaglio di citazione, Giulia si sentì improvvisamente rallegrata da una blanda letizia, da una speranza vaga che le riscaldava dolcemente il cuore.
Forse, nella profonda solitudine in cui l’aveva relegata il destino, le sorrideva il pensiero d’una persona viva che si occupava di lei — di lei, abituata a cercare fra i morti la rimembranza d’un affetto.
Rilesse quella lettera e le parve che da ogni parola sprizzasse una scintilla di luce.
La piegò con cura e la pose nel taschino dell’abito — ma la mano vi correva sopra sovente, quasi per accertarsi che non aveva sognato.
Le balenò un tratto la vecchia istoria delle principesse erranti smarrite nelle selve e il cavaliere incognito bruno vestito, a visiera calata che non mancava mai di comparire nel momento del bisogno.
A galoppo sulla fantasia le sovenne (e lo aveva fino