Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/137


— 135 —


— E allora?

— Fuori.

Pietro accentò l’avverbio con un gesto che indicava il luogo — dietro la finestra malissimo chiusa da due imposte a fessure larghe un palmo.

Rocco comprese. Diè di piglio al mezzo litro e riempì i bicchieri.

L’oste, disotto al camino, aperse un occhio.

I due amici scambiarono ancora qualche parola a voce bassissima, poi si alzarono.

— Te ne vai, Rocco? domandò l’oste.

— Sì — la mia casa è molto lontana, e non mi voglio lasciar sorprendere dalla notte.

— Sta bene; verrà tempo che la tua casa non sarà più lontana.... eh, Rocco?

— Babbeo! — susurrò Pietro fra i denti; e visto che l’amico era disposto a intenerirsi gli passò il braccio sotto l’ascella e lo trasse fuori dell’osteria.

Ma prima di varcar la soglia, Rocco augurò la buona sera al suo futuro suocero presuntivo; gli venne anche sui labbri il nome di Maria, e se non lo disse fu perchè un gruppo insolito gli serrava la gola.

Appena usciti quei due, Maria comparve dalla piccola porticina che metteva sulla corte.

— Alla buon’ora ti si vede! Rocco era qui da un pezzo.... povero giovane.