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— E allora?
— Fuori.
Pietro accentò l’avverbio con un gesto che indicava il luogo — dietro la finestra malissimo chiusa da due imposte a fessure larghe un palmo.
Rocco comprese. Diè di piglio al mezzo litro e riempì i bicchieri.
L’oste, disotto al camino, aperse un occhio.
I due amici scambiarono ancora qualche parola a voce bassissima, poi si alzarono.
— Te ne vai, Rocco? domandò l’oste.
— Sì — la mia casa è molto lontana, e non mi voglio lasciar sorprendere dalla notte.
— Sta bene; verrà tempo che la tua casa non sarà più lontana.... eh, Rocco?
— Babbeo! — susurrò Pietro fra i denti; e visto che l’amico era disposto a intenerirsi gli passò il braccio sotto l’ascella e lo trasse fuori dell’osteria.
Ma prima di varcar la soglia, Rocco augurò la buona sera al suo futuro suocero presuntivo; gli venne anche sui labbri il nome di Maria, e se non lo disse fu perchè un gruppo insolito gli serrava la gola.
Appena usciti quei due, Maria comparve dalla piccola porticina che metteva sulla corte.
— Alla buon’ora ti si vede! Rocco era qui da un pezzo.... povero giovane.