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XIV.


Cogli ultimi giorni d’ottobre Giulia lasciò Milano definitivamente.

Il suo bagaglio era modesto; aveva venduto le gioje, i merletti e i velluti; Olimpio le aveva detto che dopo due anni di vita campestre sarebbero tornati in città più ricchi di prima, e Giulia, che non aveva ancora perduto del tutto la fede in suo marito, si separò senza molto dolore da quegli oggetti tanto cari per una donna — sia pur dessa sciocca o spiritosa, elegante o plebea, l’amore per il lusso è un tasto sempre sensibile sul suo cuore — e Giulia era abituata al lusso.

Partirono.

La stagione era un po’ in ritardo; da mezzogiorno alle quattro il sole scottava, gli alberi e la campagna presentavano un lieto aspetto.

Giulia sorrideva — a sedici anni non è difficile. Prese possesso gajamente della sua nuova dimora e