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Sulle rive della Sonna. | 91 |
salutata, con quella cordialità tutta sua, tirando dritto verso la chiesa. Ecco perchè lo so.
Editta fece uno sforzo che le costò un gambo innocente di verbena, stritolato fra i suoi ditini nervosi.
— È dunque medico?
— Mah!... però no; non è medico; non è niente, nè un signore, nè un contadino, nè un operaio, quantunque lavori tutto il giorno nel suo campo e nel suo orto e abbia una gran corte piena di animali che alleva in un modo affatto diverso dagli altri — e non è un sapiente, perchè parla sempre volentieri coi poveri e cogli ignoranti. Insomma, è il signor Giovanni. Io l’ho visto nascere; suo padre era organista qui, ma lui è stato via molto tempo, poi è tornato, e Dio voglia che non ci abbandoni più. Di uomini come lui ce ne dovrebbe essere a staia.
Era un bell’elogio quello di Margii, non c’è che dire; la brava creatura l’aveva fatto continuando ad agitare la mano sul riso, per non perdere tempo, ma quando gettava via un granello di miglio o una festuca, poichè la mano doveva allontanarsi egualmente, ne approfittava per disegnare nell’aria un gesto energico che mostrasse tutta la sua convinzione. Eppure Editta