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Sulle rive della Sonna. 77

come diffidente sensitiva, trascurava di cercare il lato buono, quello da cui si sopporta.

Così, appena giunta in casa Spiccorlai, ella indovinò, è vero, l’angelico cuore di Amarilli; ma siccome la zitellona si adattava a vivere in quell’ambiente e con quelle persone, Editta concluse che era un’anima piccola, che non avrebbe potuto comprenderla interamente, senza soffermarsi a indagare le cause di quella rassegnazione, e vedere se ciò che a lei pareva piccolezza non fosse invece il sacrifizio di una grande virtù.

Come si vede, Editta, balzata da una vita placida e gioconda contro gli scogli più ingrati, non aveva avuto il tempo nè l’occasione di formarsi un criterio giusto. Ella non scorgeva che due punti ben distinti: il passato luminoso e l’avvenire buio. Era stata avvezza ad amare soltanto suo padre e sua madre, la loro cameretta, i loro libri, le loro idee; le sembrava di non poter amare niente altro sulla terra.

Al pari di un selvaggio che non si fosse cibato mai che delle radici native, ella passeggiava sotto gli alberi carichi di frutti, ignorando che la natura li maturava per lei.

Ma il grano nascosto nella terra, la larva nel