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Sulle rive della Sonna. 73


La primavera, incantevole sempre, aveva seduzioni speciali, quasi ingenue in quell’angolo tranquillo pieno di verde e di silenzio.

Le due fanciulle scendevano spesso il sentiero che dal paese conduce alla Sonna, ma ben presto Rachele trovò questa passeggiata monotona, e preferì la via maestra dove almeno s’incontrava qualcuno; ma appunto per questi qualcuno non potevano andarvi sole, essendo il decoro e le convenienze più intolleranti ancora nei piccoli paesi che nelle città.

Bruno dovette unirsi a loro. Così accadeva molte volte che Editta, non trovandosi necessaria chiedeva il permesso di rimaner sola — e tutta sola slanciavasi come giovane gazzella giù per i sentieri del torrente; sedeva in riva all’acqua, sui sassi e, volgendo intorno lo sguardo nella fresca solitudine, sprigionava un grido di libertà che gli echi della valle ripercotevano.

Erano le ore felici di Editta.