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Sulle rive della Sonna. 71

vivere; solo chi non ha amore può morire senza rimpianti.

Vedendola sempre, stando insieme, un po’ la tosse, un po’ gli altri sintomi indicati da Bruno, e che erano evidentissimi, Editta si persuase che la sua compagna era seriamente ammalata, e quello che non aveva potuto fare la simpatia fece la compassione: Editta amò Rachele. Dunque cure grandissime, previdenze quasi materne, una pazienza, una dolcezza inalterabili.

Rachele, naturalmente, non credeva al suo male. Un semplice raffreddore, diceva essa, una cosa da nulla. Quando tossiva era sempre perchè le era andato un non so che a traverso; del rossore degli zigomi accusava il fuoco del caminetto; del pallore delle guancie il freddo preso fuori.

Impossibile farle prendere medicine, aveva fissato il chiodo sulla floridezza della propria salute e nessuno poteva smuoverla.

Questa sicurezza, questa baldanza imperiosa e decisa non ingannavano Editta, che anzi riconosceva in esse un pronostico allarmante; ma Bruno fu illuso. Desiderava troppo di sperare, per non aiutare lui stesso la speranza. Si fa sempre così.

E non si parlò più nè di male, nè di rimedii;