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68 Parte seconda.


La proposta fu accettata con piacere. Rachele si ritirò subito nella sua camera, ma siccome quella di Editta non era preparata, Bruno la invitò ad aspettare un momento accanto al fuoco. Appena furono soli prese con vivacità la mano di Editta e le chiese ansante:

— Come l’ha trovata?

E perchè Editta, colta così all’impensata, non rispondeva subito, egli ricadde con angoscia sulla sedia mormorando:

— Male... male... lo so.

— No, creda, non mi pare. Forse un po’ magra...

— Sì! Sì! — interruppe Bruno — molto magra; e quei zigomi rossi li ha osservati? e...? — alzò l’indice e lo pose dietro l’orecchio — e la tosse?

— Oh! la tosse non si sente nemmeno.

— Già. È appunto quella.

L’accento di Bruno mentre diceva: — è appunto quella — scosse Editta e le accese come una luce davanti agli occhi.

In quel mentre si udì dalla scala la voce di Rachele:

— Editta! Editta! Vieni un po’ su, fa vedere alla mia cameriera come sei pettinata.