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64 Parte seconda.

l’orgoglio in lei potentissimo, senza porre indugio volò dalla casa Spiccorlai alla nuova dimora, dove viveva Bruno colla figlia.

L’ultimo capriccio di costei era stato per la campagna, e così dopo aver percorse quasi tutte le capitali d’Europa essi se ne stavano ritirati in quel paese della provincia di Bergamo che ho già descritto.

Editta vi giunse una sera al cader di febbraio.

Bruno leggeva accanto al fuoco, alzando ad ogni momento lo sguardo inquieto sulla figlia che, in piedi, col dorso, alla fiamma, si dondolava. Era diventata più brutta, immensamente magra, con due solchi dietro le orecchie e queste tese, trasparenti, cartilaginose come brandelli staccati da una vecchia pergamena. Gli occhi cristallini, senza scintille, giravano lenti nell’orbita con una espressione di dolcezza sciocca. La bocco dischiusa, il labbro pendente scoprivano i denti verdastri, guasti dall’eccesso dello zucchero. Aveva le spalle un po’ curve, il petto e le anche stretti, il ventre grosso. Lunghi piedi, lunghe braccia e lunghe mani stecchite colle uughie cortissime per l’abitudine di rosicchiarle.

Vestiva riccamente, colla gonna a strascico sopraccarica di ornamenti, ma aveva due bottoni