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56 | Parte seconda. |
velo color di rosa dei quindici anni — è il luogo dove i nostri cuori si sprigionarono dalle fasce dell’adolescenza e videro e sentirono e amarono per la prima volta.
Quell’istante dolce e solenne in cui il bocciolo diventa fiore, quel mattino superbo della vita in cui la nostra immaginazione travede insognati splendori, si riflette e si fissa sugli oggetti intorno per modo che noi ritornando dopo molti anni, vecchi e disillusi, vediamo sorgere come per incanto da ogni albero una rimembranza, da ogni sasso una memoria, e volgendoci indietro sui sentieri calcati dalle nostre orme giovanili, ci par di rileggere una pagina dimenticata.
Io lo cerco questo angolo tranquillo, quando, sorvolando nel rapido treno le pianure lombarde, vedo sorgere la prima ondulazione dei monti bergamaschi e tra le sponde romite e verdi scintillare come uno specchio l’Adda.
Io lo cerco avidamente, quando, lasciandosi addietro la Brianza, Lecco, le stazioni rumorose, le villeggiature eleganti della società milanese, il treno si ferma ed io sola mi inoltro per i sentieri, bianchi fra due righe di verde, serpeggianti sulla montagna.
Un’aria di felicità serena e grandiosa domina