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44 | Parte prima. |
Vergy circondava sua moglie e sua figlia di tutte le belle cose che per lui erano il maggiore dei bisogni; forse qualche volta il pane scarseggiava anche a loro... ma la poesia mai. Le creature ch’egli amava dovevano sempre muoversi in una atmosfera di luce e di illusioni: aborriva la miseria, ma più che la miseria le apparenze di essa.
A qualunque costo sua moglie doveva avere un abito di seta, e sua figlia una bambola che camminasse da sè.
Non voleva pensare ai debiti, non voleva pensare all’avvenire, voleva soltanto vivere.
Questo egoismo, crudele nella sua forma pietosa, è proprio di certi organismi buoni e deboli che rifuggono dalle lotte materiali della vita ed hanno bisogno di essere felici per spaziare nelle serene regioni dei loro sogni.
A questo modo Editta uscì dall’adolescenza, e una giovinezza fulgida prometteva nuove gioie all’affetto e all’orgoglio dei genitori.
Il poeta incompreso dimenticava le sue lunghe lotte e i dolori e i disinganni, seduto presso la figlia, cogli occhi perduti ne’ suoi occhi cercando nuove ispirazioni. Intanto passava il tempo felice.