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42 | Parte prima. |
— Narrami un po’ della tua vita, di tua madre, di tutto; ho tanto desiderio, ho tanto bisogno di piangere con te!
Anche l’orfanella aveva bisogno di piangere, e pianse e parlò della sua breve vita felice, presentendo un avvenire pieno di guai.
Una furiosa scampanellata le fece trasalire ambedue: Amarilli impallidì.
— È la moglie di mio fratello. Coraggio e pazienza!
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Sì, i quindici anni di Editta erano stati felici. Ella non sapeva nulla della storia di sua madre; era nata fra l’amore e i sorrisi; aveva veduto la sua culla circondata non di oro o di gemme, ma di fiori, di canti e di letizia.
Vergy suo padre, era un gentiluomo francese di testa un po’ calda, un po’ repubblicano, un po’ poeta, giornalista e cospiratore, molto sfortunato nelle sue intraprese, vedendo sempre il mondo attraverso le sue illusioni, e avendo delle illusioni rosee come l’alba.
Buono, gentile, colto, la sua influenza modificava le asprezze del sangue Spiccorlai, così che