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La famiglia Spiccorlai | 39 |
vestita di nero le si slanciò al collo, coprendola di baci e di lagrime.
La fanciulla indietreggiò sbigottita.
— Figlia mia, figlia mia!
Nella sua commozione immensa la povera Amarilli non trovava altre parole, e l’orfana sentì improvvisamente una dolcezza nel cuore, come se fra quelle squallide pareti fosse sorta all’improvviso l’ombra di sua madre.
— Chi siete? — le domandò.
Amarilli la strinse in un affettuoso amplesso e, trascinandola quasi a forza dentro l’uscio, le veniva dicendo:
— Editta, figlia, figlia della mia povera sorella, non fuggire; io ti amerò, ti amerò tanto!
Quei baci, quelle lagrime, quelle dolci parole produssero un po’ di reazione sulla prima impressione disgustosa; Editta guardò Amarilli.
L’occhio grande e sereno della zittellona raggiava d’amore.
L’altera fanciulla si sentì commossa, pianse, e abbandonandosi nelle sue braccia disse:
— Resto per voi.
— Di’ per te!... — esclamò l’entusiasta Amarilli.
— Sì, per te.