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La famiglia Spiccorlai. 37

regina nella sua famiglia, maestra e tutrice dei figli, ringrazia le provvide leggi e la società ingentilita; ma queste vergini senza corona, queste martiri senza palma non sono esse da compiangere più assai che la selvaggia libera nelle proprie aspirazioni e nei proprii diritti?

Oh se sapeste come vi amo, fanciulle dai capelli bianchi, cespiti senza fiori, anime senza amore!...

Amarilli, pensava, pensava, e i ferri della calza infilzavano maglie su maglie, metodicamente, come i giorni della zitellona. Quando sarebbe spuntato quel bel giorno? quel bel giorno in cui doveva sentire due braccia intorno al collo e una voce cara che l’avrebbe chiamata per la prima volta zia Amarilli!

Ebbene, sì! ella piangeva; perchè nasconderlo? Una tenerezza straordinaria le faceva gruppo in gola; la sua immaginazione spossata si riscaldava di cento immagini giovanili e il volto sconosciuto di Editta le sorrideva come una promessa di miglior avvenire.

A due passi da lei Renato e la Rosa sghignazzavano. Intanto il vecchio Spiccorlai guardava l’una e gli altri, e talvolta fuori della finestra, nell’orizzonte confuso della sera, e si