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La famiglia Spiccorlai. 27


Un’altra donna in casa? Una nipote? E chi era poi questa pettegola? Ella non ne aveva mai sentito parlare. Si prende forse marito per vedere spuntare di terra, come la gramigna, delle cognate o piovere in casa, come la tempesta, delle nipoti? — e chi altro ancora? Avrebbe avuto la compiacenza il signor Carlo Spiccorlai di avvertirla fino in qual parte del mondo si estendeva la sua simpatica parentela? Cugini Merica ne aveva almeno?... Giacchè tutti facevano capo in quella casa, avanti i denari. Ah! lei non era padrona di offrire un bicchier di vino a suo nipote Renato, ma per far posto agli altri doveva mettersi i piedi in bocca. Sì, eh? Sì?...

Con una mano sul fianco, rossa come un peperone, tenendo coll’altra il cappello che si era strappato violentemente dalla testa, aveva tutta l’aria di volersi slanciare sul vecchio; ma lui di riverbero aveva tutta l’aria di beffarsene e se ne stava nella sua poltrona di paralitico così sicuro e trionfante come in una fortezza. Il suo naso ricurvo che pareva quello di un uccellaccio da preda si raggrinzava nelle smorfie di un orribile sorriso e colle magre dita di scheletro batteva il tamburello sul tavolino.